Influenza delle foreste sulla riduzione del rischi naturali

I pericoli naturali gravitazionali come valanghe di neve, cadute di massi, frane superficiali e attività vulcanica rappresentano un rischio per le comunità montane in tutto il mondo. In particolare, laddove la documentazione su questi processi è rara, le decisioni sulla gestione del rischio e la pianificazione dell'uso del suolo devono basarsi su una varietà di altre fonti, tra cui vegetazione, dati sugli anelli degli alberi e modelli che processino i pericoli naturali. Abbiamo utilizzato una combinazione di questi metodi per valutare la dinamica dei pericoli naturali con un focus sulle valanghe di neve a Valle Las Trancas, nella regione del Biobío in Cile. Lungo questa valle, i pericoli naturali minacciano non solo la popolazione umana locale, ma anche i numerosi turisti attratti dalle attività ricreative all'aperto. Data la scarsità regionale di documentazione comprovata, sono stati applicati metodi sugli anelli degli alberi per ricostruire la storia locale delle valanghe di neve e degli eventi di colata detritica, che sono i più importanti processi meteorologici nei rispettivi percorsi. Una versione recente del modello Rapid Mass MovementS (RAMMS), che include influenze della struttura forestale, è stata utilizzata per calcolare diversi parametri di valanga come distanze di runout e pressioni massime, prendendo in considerazione la presenza o l'assenza di foresta lungo i binari e modellazioni dei diversi periodi di ritorno. I nostri risultati mostrano che le foreste di latifoglie di Nothofagus locali contribuiscono a una riduzione delle distanze di runout delle valanghe e della pressione di impatto sulle infrastrutture attuali, costituendo così una preziosa misura per ridurre il rischio di catastrofi per gli ecosistemi, la quale può sostituire o integrare altre misure tradizionali come gli sgomberi di neve.