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  • Carciofo di Malegno LIVING LAB

    Autore: Unimont

    Un Living Lab volto a caratterizzare e valorizzare il "Carciofo di Malegno"

    Il "Carciofo di Malegno"

    L’origine del "Carciofo di Malegno" è ad oggi ignota ma, in base alle testimonianze di anziani agricoltori e alcuni documenti storici, è certa la sua coltivazione nei coltivi/orti/terrazzamenti del comune di Malegno (BS) da almeno un secolo. Nell’Enciclopedia Bresciana (Fappani 2018) è riportato che “la coltivazione di tale ortaggio si andò diffondendo specie nella seconda metà del secolo XIX e, agli inizi del sec. XX, erano particolarmente apprezzati i saporosi piccoli carciofi di Malegno”. Analoga citazione si ritrova in Gnaga (1999) "La provincia di Brescia e la sua esposizione 1904".
    La coltivazione del "Carciofo di Malegno" durante l’ultimo secolo è stata confermata dalle testimonianze dirette di anziani agricoltori raccolte dai ricercatori del Polo UNIMONT dell'Università degli Studi di Milano da cui emerge che questa varietà tradizionale produce carciofi (capolini) di piccole dimensioni, più saporiti (amari) e mediamente spinosi rispetto ai carciofi commerciali. Il "Carciofo di Malegno" è l’unica cultivar di carciofo tradizionalmente coltivata sulle Alpi ad oggi conosciuta.

    Caratterizzazione

    Il "Carciofo di Malegno" è stato caratterizzato dal punto di vista morfologico e fitochimico dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano. In particolare, grazie alla collaborazione con agricoltori ed enti locali, i ricercatori hanno descritto il "Carciofo di Malegno" compilando le schede morfologiche UPOV (protocolli standardizzati utilizzati per descrivere le caratteristiche morfologiche e fenotipiche delle varietà vegetali) e hanno svolto analisi morfometriche su capolini (carciofi) e brattee che hanno evidenziato le principali differenze fra la cultivar di Malegno e altre varietà commerciali.
    I ricercatori hanno inoltre svolto analisi fitochimiche su foglie, capolini e fusti di "Carciofo di Malegno" andando ad identificare e quantificare le principali molecole di interesse erboristico presenti (cinarina, acido clorogenico, luteolina, acido caffeico e apigenina). Inoltre, attraverso l’impiego di modelli di distribuzione delle specie hanno definito quali sono le caratteristiche climatiche delle aree dove "Carciofo di Malegno" è tradizionalmente coltivato e in quali aree delle Alpi lombarde tali condizioni si verificheranno nei prossimi decenni considerando il cambiamento climatico in atto.

    Iscrizione all’anagrafe nazionale dell’agro-biodiversità

    Le informazioni storico-culturali relative alla coltivazione e agli usi tradizionali del carciofo di Malegno e i risultati restituiti dalle analisi condotte dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano sono stati utilizzati per la compilazione della domanda di iscrizione del carciofo di Malegno all’Anagrafe Nazionale delle Varietà di Interesse Agricolo e Alimentare. Tale documento è stato redatto dai ricercatori di UNIMONT in collaborazione con il Comune di Malegno e alcune aziende agricole locali.
    La domanda è stata inoltrata agli uffici di Regione Lombardia a ottobre 2024 ed è attualmente in fase di valutazione da una commissione tecnico-scientifica prima di essere trasmessa al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Al termine dell’istruttoria il carciofo di Malegno sarà iscritto in Anagrafe e, sul Portale Nazionale dell’Biodiversità di Interesse Agricolo e Alimentare, sarà pubblicata la scheda descrittiva della cultivar locale tradizionale.

     

    Terza missione

    Le informazioni inerenti il "Carciofo di Malegno" e le attività realizzate per la sua valorizzazione sono state divulgate attraverso seminari, comunicati stampa, articoli scientifici e tecnico-divulgativi, e attività citizen science. In particolare, durante il seminario “Carciofi in bottiglia” tenutosi il 29 ottobre 2024 presso il Polo UNIMONT dell'Università degli Studi di Milano, sono state presentate le peculiarità del "Carciofo di Malegno" ed è stato svolto un test sensoriale (coinvolgendo i partecipanti) per valutare le caratteristiche sensoriali di vari liquori a base di foglie di "Carciofo di Malegno”. Tale test ha consentito lo sviluppo e la commercializzazione di un nuovo liquore artigianale denominato "Articiok di malegno".
    Allo stesso modo, utilizzando il “Food Lab” realizzato dalla collaborazione fra UNIMONT e l’Ist. d’Istruzione Superiore F. Meneghini di Edolo nell’ambito del progetto Agritech, è stata condotta un’analisi sensoriale di ingredienti/piatti realizzati con il "Carciofo di Malegno".

    Il liquore "Articiok di Malegno"

    Utilizzando le foglie del "Carciofo di Malegno" è stato realizzato il liquore/amaro “Articiok di Malegno” grazie alla stretta collaborazione fra Università degli Studi di Milano – Polo UNIMONT, Comune di Malegno e Liquorificio Alta Valle Camonica. In particolare il Comune di Malegno ha gestito le aziende agricole e gli agricoltori che hanno coltivato i carciofi di Malegno e raccolto le foglie delle piante che sono state analizzate ed essiccate presso i laboratori del Polo Unimont. Le foglie secche sono state poi consegnate al Liquorificio Alta Valle Camonica che, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Milano, ha elaborato, perfezionato e definito la ricetta del liquore per poi produrlo a livello artigianale. Questo nuovo prodotto agro-alimentare, nato grazie al progetto Agritech, è in commercio a partire dai primi mesi del 2025.

    Contatti

    UNIMONT, polo d'Eccellenza dell'Università degli Studi di Milano, è un innovativo centro di formazione e di ricerca, specializzato nello studio e nell’analisi delle complessità del territorio montano, che nasce da un lungo percorso frutto della collaborazione tra gli enti territoriali (Comune di Edolo, Consorzio dei Comuni B.I.M. di Valle Camonica, Provincia di Brescia, Unione dei Comuni Alpi Orobie Bresciane e Comunità Montana di Valle Camonica) e l’Università degli Studi di Milano.

    Email: unimont@unimi.it 

    Sito web dell'ente

     

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